I Nuotatori sono sui blocchi. Pronti, via! Li vedo sospesi in volo, distendere al massimo i propri corpi, penetrare l’acqua e riemergerne grintosi iniziando a ripetere ossessivamente l’azione natatoria. Apparentemente incapaci di pensare. Mi appaiono avvolti in una bellezza fredda, muta, traslato di quella vuota di sentimento, ridotta a pura estetica, modello per schiere crescenti di donne e uomini che sfilacciano la propria esistenza tuffandosi nella monotonia di un agire senza ideali. Umanoidi.

Un mondo impossibile. I protagonisti dei miei Foto disegni, in realtà pure e semplici fotografie, trovano rifugio dalle inquietudini dei nostri giorni, talvolta con l’ aiuto dei tratti fumettistici della rappresentazione grafica, in una dimensione onirica e al contempo irriverente. Una mano che si allunga come un artiglio, gambe che fluttuano tenui; altre che si contrappongono nella loro fisicità a quella che pare la propria ombra nell’immagine ritraente la caduta in acqua di due atleti in una competizione di tuffi sincronizzati; corpi di tuffatori sospesi in volo e tra realtà e sogno; la sagoma di un nuotatore intangibile come un fantasma che sembra attraversare trasversalmente le corsie della piscina e infine l’ immagine della piscina deserta suggellano l’invito al sogno, esortando l’osservatore a penetrarne la dimensione.

L’azione dei Tuffatori, la terza serie di immagini di Piscine, è invece pensata, assolutamente umana nel susseguirsi della fisicità dei movimenti, che con l’aiuto di una nudità tonica, ritrova l’anelata esplosiva carnalità. Una carnalità gioiosa che, in aperto contrasto con la solitudine caratterizzante Nuotatori, ritratti in scenari impersonali privati dell’appassionato background degli spalti, è sostenuta da quella dei fiammeggianti cromatismi del pubblico, che avalla l’indiscutibile essenza umana del gesto atletico.

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